Questione Meridionale
I vantaggi del Sud
meridione
Le disparità socio-economiche esistenti nel Sud Italia rispetto al Nord Italia, attualmente quasi vanificate dalla pandemia, che ha determinato l’impoverimento non solo dell’intera nazione italiana, ma anche dell’intero universo, costituiscono una delle tematiche che è nostra intenzione affrontare al fine di creare le condizioni perché tali disparità siano eliminate dallo Stato Italiano, che, dal sorgere dell’Unità d’Italia, ha lasciate irrisolte.
Partiamo dal presupposto che il Sud Italia sia ricco di risorse non utilizzate, sia a causa della mentalità dei suoi cittadini, sia a causa del malgoverno locale, che ne ha tenuto le redini.
Non secondaria è la responsabilità dello Stato Italiano relativamente a tale inferiorità e, quindi, dei governi che si sono avvicendati nel corso degli anni, a partire dalla nascita della Repubblica Italiana.
Eppure, molti politici, che si sono seduti sui prestigiosi scranni del Parlamento italiano ed ancora vi siedono, sono originari del Sud Italia ed alcuni residenti in esso.
Tutto fa pensare ad una non volontà di accingersi a prendersi cura dello sviluppo dei territori del Sud Italia.
Ci chiediamo perché?
Troppo semplicistico sarebbe supporre che siano le mafie a tenere stretto nelle loro mani il Sud Italia e, pertanto, ad impedirne lo sviluppo, creando quella paura che inibisce la libera iniziativa.
È vero che il fenomeno della mafia è un fenomeno che nel Sud Italia ha un rilievo davvero sbalorditivo, ma tale rilievo è solo circoscritto alla mera creazione di paura e senso di sottomissione, soprattutto in coloro i quali desiderano operare per lo sviluppo e la creazione di fonti economiche che potrebbero togliere alla mafia il potere di controllo della popolazione meridionale.
Non basta il solo riferimento al potere occulto esercitato dalle mafie per spiegare le ragioni dell’arretratezza del Sud Italia. Esso costituisce, a nostro avviso, un alibi in cui rifugiarsi.
Riteniamo, invece, veritiero e rilevante il disinteresse dello Stato Italiano nei confronti del Sud Italia, proprio in quanto chi fa politica in Italia non ha senso pragmatico, ma è indolente, non ha spirito critico e capacità di analisi che gli consentano di cogliere il valore che i singoli territori sono capaci di esprimere se ben governati.
In questa nuova era, nella quale siamo entrati a causa della pandemia, occorre uno smisurato spirito di iniziativa e di innovazione, in quanto l’Italia, così come l’intero universo, sta cambiando.
Non bastano più le risorse esistenti, peraltro in continuo esaurimento: occorre creare nuove risorse.
Ed ecco che la valorizzazione dei vari tesoretti che il Sud Italia conserva nelle sue viscere possono costituire la condizione per creare nuovo sviluppo, che genererà benessere e renderà più ricco non solo il Sud Italia, ma l’intera nazione italiana molto impoveritasi.
Per tale ragione, le risorse mai utilizzate che il Sud Italia possiede urgono, inderogabilmente, di essere prese in considerazione. Per far ciò
occorre riferirsi ad economisti lungimiranti, capaci di interpretazioni nuove della realtà perché il Sud Italia divenga foriero di sviluppo. Le fonti economiche, abbandonate a sé stesse, sono davvero tante.
Si può verificarne la loro esistenza.
Basta osservare bene e con professionalità economica i territori del Sud Italia. Bisogna, a nostro avviso, cambiare rotta e percorso politico e avviarsi su un percorso nuovo che pone al centro il valore delle diversità mai valorizzate, da cui può sgorgare il nuovo che dia nuova linfa vitale all’economia italiana.
Quale è lo strumento da utilizzare?
Noi riteniamo, con ferma convinzione, che sia la creatività, che, purtroppo, molti addetti ai lavori non posseggono e riteniamo anche che occorra la genialità e la conoscenza della realtà in ogni sua espressione. Occorre anche e soprattutto un animo giovane, non inquinato dal potere fine a se stesso, ma guidato dal potere delle idee innovative e creative.
Creare, pertanto, è la parola che dovrà essere utilizzata per rinascere.
Ciò significa, innanzitutto, creare nuove forme di lavoro aderenti alle risorse presenti nel Sud Italia, osservando ciò che manca.
Cosa manca?
Mancano gli ospedali, mancano le aziende, mancano le risorse economiche per intraprendere nuove attività, manca la mano operosa delle persone oneste, innamorate del proprio Sud.
Manca il desiderio delle giovani generazioni, evolute sul piano culturale, di donare il proprio apporto alla ricostruzione di un Sud Italia che nulla avrà da invidiare ai luoghi più evoluti economicamente e socialmente del Nord Italia e delle altre Nazioni, sia europee, sia di altri continenti.
Il Meridione
Le terre del Sud Italia
Faremo, pertanto, leva sui giovani e sulla loro vivace creatività ed intelligenza, affinché siano essi i promotori della soluzione della Questione Meridionale.
E, grazie ai giovani, un nuovo sole riscalderà le terre del Sud Italia. Sarà le soie dello sviluppo sociale e della parità, che vedrà superato il preconcetto che vi siano cittadini inferiori ed incapaci di esprimere valori, idee e quella capacità, che risiede nel cuore umano, di emancipare ogni essere vivente.
Pronti per il Futuro
Contatti