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Il Lavoro come Valore

Pilastri dell’umanità

le donne

Il Lavoro, e solo il lavoro, è fonte primaria della vita economica. Ed è vero, di converso, che lo sviluppo della vita economica crea lavoro.
Senza lavoro, inteso nelle sue infinite accezioni e forme, non può esservi società e Stato.

Il primo impegno, pertanto, di uno Stato è far vivere ed esprimere la vita lavorativa in ogni sua declinazione,
adoperandosi affinché essa venga tutelata giuridicamente, anche mediante l’evoluzione del diritto del lavoro perché esso si adegui alle trasformazioni storico-sociali e si adegui, altresì, alla necessità della vita economica, che è in perenne divenire, in quanto espressione dei bisogni della collettività e dello stesso Stato che si modificano per vari motivi.
Per tale motivazione, non si può prescindere dal definire il lavoro come un valore, senza cui non vive alcun ambito dell’esistenza umana.

Riteniamo, pertanto, necessario che il primo passo da compiere da parte dello Stato o meglio di tutti gli Stati dell’intero universo è quello di dar corso ad una politica di sviluppo delle attività lavorative, che pongano al centro la persona in quanto da essa trae origine l’attività produttiva, creativa, ideativa, culturale, morale e finanche spirituale che si definisce lavoro che produce il benessere del singolo e, nel contempo, della collettività.
Il lavoro deve essere la fonte di sviluppo non solo dei territori più emancipati, ma anche di tutti quelli che vivono attualmente il degrado e, pertanto, il sottosviluppo.

Non vi è altra strada da percorrere per raggiungere tale obiettivo diversa da quella della solidarietà e della cooperazione. 

la Nostra missione

Migliorare l’esistenza Umana

Gli Stati più ricchi, pertanto, dovranno far proprio tale percorso e tendere la mano a quelli meno ricchi.
Le possibilità di attuazione di tale percorso sono molteplici e, di volta in volta, di natura diversa, tuttavia esistenti.

E’ certo, senza alcun dubbio, che, per far sì che il lavoro sia attività di tutti i cittadini di ogni territorio del mondo, deve essere nata ed essersi affermata l’umanizzazione della vita socio- economica, che abbraccia ogni angolo della terra, anche il più remoto, considerandolo patrimonio universale e parte integrante di un processo che tutti accoglie e nessuno esclude, alla luce di una concezione paritaria della dignità umana.

La pandemia pone in luce la necessità impellente di accogliere nello stesso progetto di vita tutti i territori dell’universo, in quanto se esclusi da tale progetto infrangono la loro miseria, come un boomerang, verso i paesi più ricchi.
Il lavoro, in tal modo, può divenire e certamente diverrà un bene universale, da cui scaturiranno tutti gli altri beni universali e, tra questi, la salute dell’intera umanità, da cui non si può prescindere se è vero che nessuno può “farcela” da solo.
Tale principio vale anche per il Sud Italia, che , come è ben evidente, da secoli, fa parte dei territori del Sud del mondo.

 

Pronti per il Futuro

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