Divisionismo sociale
Creare il sentimento dell’altruismo sociale
altruismo
Voler conseguire il proprio esclusivo interesse si connota come cecità economica e sociale, in quanto il benessere soggettivo è collegato inderogabilmente al benessere collettivo. Se il benessere soggettivo è fine a se stesso indebolisce la dimensione economica collettiva.
La storia lo attesta
La povertà è determinata dall’egoismo di pochi, i quali detengono la stragrande maggioranza della ricchezza, anche quella che deve essere destinata al benessere degli altri individui, alla crescita sociale condivisa ed allargata a tutta la restante popolazione.
È vero, tuttavia, che la povertà sia contagiosa e si riversi, man mano, come nemesi storica, anche contro gli stessi ricchi, quasi a punirne l’egoismo sfrenato.
Osserviamo il quadro attuale.
Esso attesta tale fenomeno.
Il corso della storia umana deve essere tenuto in considerazione dagli economisti, i quali, stranamente, lo ignorano e, così facendo, ignorano gli imprevisti a cui esso può dar corso.
Tali imprevisti devono l’essere, necessariamente, preventivati e tenuti sotto controllo.
Così non è stato ed ecco il dramma economico attuale manifestarsi in modo incontrollato. Vale la stessa analisi anche per la pandemia.
La vita socio-economica deve essere oggetto di analisi continua e scientifica al fine di individuare le sue finalità e le sue eventuali fragilità, su cui occorre che lo Stato intervenga in modo tempestivo perchè non degenerino nello sfacelo del contesto in cui l’essere umano vive ed in cui può vivere solo a condizioni che tale contesto non subisca traumi giganteschi.
Perché vi sia la salute socio-economica di uno Stato è necessario che vi sia un continuo monitoraggio delle dinamiche che la determinano.
Occorre, in sostanza, far vivere relazioni socio-economiche sorrette dall’attenzione costante al benessere collettivo.
Dove tali relazioni sono assenti si genera povertà, che si esprime in tutti i contesti della vita umana e che porta al progressivo degrado.
Assistiamo attualmente ad un degrado frutto dell’egoismo umano incontrollato ed esasperato.
Cosa fare, dunque?
La lezione che necessita apprendere è che si ponga un freno a tale smodato egoismo sociale ed economico, guidato dalla cecità di chi si occupa di economia.
Una nuova scuola di economia dovrà nascere, che prenda le mosse da analisi scientifiche rigorose inerenti le dinamiche che sorreggono l’economia e, pertanto, la società.
la Nostra missione
Benessere collettivo
È nostro intento impegnarci fattivamente affinché si dia corso ad un nuovo concezione economica.
Dovranno essere istituiti nuovi percorsi formativi di una rinnovata coscienza dei processi economici, improntati all’equità, alla solidarietà, alla condivisione ed alla partecipazione di tutti i soggetti che partecipano alla vita dei singoli Stati, tra cui vi sono anche i cittadini in quanto destinatari dei risultati inerenti i processi socio-economici.
Tale nuova coscienza economica è certo che potrà far rinascere tutti i territori lasciati nell’infertilità e, pertanto, fonte di continuo impoverimento.
Così dovrà essere anche per lo Stato italiano, perché solo in tal modo il Meridione d’Italia potrà essere rigenerato e reso produttivo di benessere e di cultura umana e solidale.
Dovrà vivere, in definitiva, l’altruismo sociale.
Pronti per il Futuro
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