La Formazione per il nuovo mondo che verrà
La partecipazione creativa dei giovani
giovani
Il nuovo mondo che verrà, in seguito alle nuove politiche economiche poste in essere dall’Unione Europea per sollevare gli Stati resi più fragili dalla pandemia, sarà fortificato dall’audacia creativa che i giovani sapranno esprimere.
Non significa, tuttavia, che chi è meno giovane non parteciperà alla vita socio- economica, politica, culturale e morale del nuovo contesto che si sta profilando all’orizzonte, proprio in quanto l’audacia creativa non si arresta mai, anzi essa si irrobustisce con il passare degli anni, mediante l’apporto prezioso dell’esperienza maturata. Ciò significa che convivranno, nel nuovo contesto europeo, atteggiamenti ed approcci diversi legati a fasce di età diverse, ma tutti estremamente rilevanti per l’edificazione di una realtà in continuo miglioramento.
La partecipazione creativa dei giovani è certo che non possa più essere elusa. Difatti, a causa di diversi fattori, e, fra questi, la disoccupazione che affligge l’universo giovanile, la partecipazione alla vita economica da parte del giovani, allo stato attuale, è molto ridimensionata.
E’ ben evidente che la scarsa presenza dei giovani nel mondo del lavoro compromette il reale sviluppo della nostra società, anzi compromette la natura stessa dello sviluppo socio-economico, in quanto in esso non si riversano le energie e le idee edificatrici di tanta parte della popolazione.
In definitiva, ne consegue che la lettura della vita viene ad esserne compromessa.
Cosa fare, sin d’ora, per incentivare la partecipazione dei giovani alla vita socio -economica?
A nostro avviso, occorre far leva sulla loro formazione, che attiene ad ogni ambito della vita umana ed, in modo prioritario, alla vita economica.
La realtà è in perenne divenire ed occorre insegnare ai giovani a leggere le dinamiche del movimento della realtà, in quanto essa genera sempre nuovi bisogni.
La comprensione dei bisogni della realtà permette ai giovani di rispondere ad essi, in modo sempre più aderente al loro divenire, collegato al cambiamento a cui la società, da sempre, necessariamente è assoggettata.
Lasciare fuori dai processi economici i giovani significa impedire loro di poter lavorare e formare una propria famiglia, per far in modo che la società si arricchisca di nuovi individui che dovranno costituire il tessuto sociale necessario alla crescita sociale ed umana dei singoli Stati.
Assistiamo ad un continuo decrescere della natalità a causa della mancanza di lavoro, dovuto all’ingigantirsi delle fasce della povertà.
Tale fenomeno deve essere arrestato, permettendo ai giovani il pieno inserimento sociale, mediante il lavoro . Ciò sarà possibile in un contesto economico che tiene a freno la povertà, in quanto genera sempre più benessere.
Il recovery found tiene in considerazione l’importanza dei giovani nella vita economica e ad essi rivolge la propria attenzione.
Così è per i territori del Sud Italia, a cui sono destinati progetti di enorme rilievo economico affinché i giovani divengano protagonisti della vita economica, perché in essa fattivamente inseriti.
la Nostra missione
Sviluppo Socio-Economico
Ad essi sarà destinata l’adeguata formazione affinché possano accedere al mondo del lavoro e alle numerose nuove ed innovative attività lavorative.
Non si può negare che la cultura del lavoro corrisponda all’incremento della cultura umana, che arricchisce i territori di benessere non solo materiale, ma anche morale, in quanto allontana le forze malavitose che si radicano dove regna la povertà e la conseguente disoccupazione.
Grazie all’Europa, un nuovo Sud Italia è alle porte e saranno i giovani ad essere fautori ed interpreti dei suoi bisogni sia materiali, sia culturali, nonchè spirituali, quest’ultimi indispensabili perché cresca sempre più l’amore per la legalità e l’onestà, fonti ineludibili della vera emancipazione dei territori.
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